La creatività digitale e la media education possono contribuire a dare voce agli adolescenti? Nell’età più difficile da raccontare e mostrare, piena di contrasti, eccessi, solitudini e fatiche: quali linguaggi e tecnologie possono aiutare a trovare le parole migliori per parlare di sé?  Nel progetto #nodrugstobecool abbiamo valorizzato l’approccio produttivo della media education affinché il “fare” insieme degli adolescenti fosse un’occasione preziosa per promuoverne il benessere. Per ogni classe delle scuole primarie di secondo grado coinvolte, sono stati svolti tre incontri, della durata di due ore l’uno, per un totale di sei ore a classe. Fin da subito ai ragazzi e alle ragazze coinvolte è stato mostrato come il loro contributo sarebbe stato fondamentale per il progetto, facendoli sentire importanti e preziosi, e chiedendo loro il massimo impegno.

Durante il primo incontro, è stata illustrata la tecnica utilizzata per realizzare il lavoro insieme. Sono stati visionati vari materiali tratti da film realizzati con la tecnica della stop motion, dai più famosi ai più ricercati.

Successivamente, gli studenti hanno potuto sperimentare subito la tecnica, grazie a un set-up semplice ma funzionale: un tablet con l’app Stop Motion, un cavalletto e del materiale cartaceo di vario genere. Sono stati formati dei gruppi di lavoro ed è stato spiegato il procedimento per sviluppare le storie da realizzare tramite tale tecnica: la scrittura dei dialoghi, lo storyboard, gli sfondi e altro. A questo punto sono stati presentati i personaggi protagonisti delle loro storie, ispirati a dei personaggi presenti all’interno di tre libri di narrativa per ragazzi.

All’inizio del secondo incontro, agli studenti sono stati mostrati i profili Instagram creati appositamente per i personaggi – sia i loro che quelli utilizzati da altre classi. È stato detto loro che, terminati i video, si sarebbero potuti dedicare all’aggiunta di contenuti sul social network.

Durante il secondo incontro i gruppi hanno proseguito con il lavoro, realizzando fondali, dialoghi e disegnando i personaggi nelle varie pose e situazioni necessarie. Le storie che prendevano forma sono state condivise con gli operatori e con i compagni di classe, per raccogliere pareri e consigli sulla realizzazione, sia sulla parte tecnica che di contenuto e messaggio. Mano a mano che i gruppi erano pronti, iniziavano le riprese con il tablet; l’app, molto intuitiva e di rapida comprensione, è piaciuta molto e agli studenti è stata lasciata molta autonomia nella realizzazione dei loro video.

I gruppi che hanno finito il video, si sono dedicati alla creazione di contenuti per i profili Instagram dei loro personaggi; hanno realizzato fotografie, disegni, scritto frasi che sono poi state caricate e condivise sui profili, con l’hashtag #nodrugstobecool.

Durante il terzo incontro, sono stati conclusi i video e prodotti altri contenuti per i profili. Una volta che tutti i gruppi hanno concluso di girare il proprio filmato, tutti i video sono stati visionati e commentati insieme, condividendo osservazioni, commenti e letture