“Noi siamo immersi in una lunga storia in cui è stato utilizzato più l’odio che il riconoscimento del e per l’altro, straniero o soltanto diverso. […] Non possiamo sottrarci a questa storia col volontarismo. Non basta un atteggiamento accogliente. Il riconoscimento è una sfida impegnativa, che cerca, nella storia in cui siamo immersi, di intravedere le storie, di intrecciarle alla nostra, accettando i conflitti che comporta l’intreccio, e che sono inediti, imprevisti. Non bastano quindi le abitudini delle nostre certezze valutative”

Andrea Canevaro, in Alberto Manzi, storia di un maestro

La citazione di Andrea Canevaro, docente emerito dell’Università di Bologna, ci da le parole per introdurre il progetto Migrant Liter@cies che è partito dal bisogno di contribuire a costruire e entrare in una nuova visione: quella del Noi, realizzata nel rispetto e nel valore di ognuno. Troppo spesso infatti il migrante non viene nemmeno considerato “persona”: regolarizzato se in emergenza Covid per urgenza di braccianti, alfabetizzato come i bambini di prima elementare nonostante sulle spalle ci siano vite piene di esperienza, dolore, opportunità e possibilità che non si ha curiosità e interesse a guardare. 

Come inquadrare allora l’urgenza dell’apprendimento della lingua con la complessità della vita del migrante?

Siamo ripartiti dall’attualità del maestro Alberto Manzi, il famoso maestro di Non è mai troppo tardi, che aveva già sfidato l’analfabetismo in Italia, collaborando con la Rai e formato i docenti in Argentina su richiesta dell’allora Presidente Raul Alfonsin, quando si occupò di immigrati in Italia e della necessità di parlare una lingua comune. Erano gli anni Novanta e il ciclo di trasmissioni si chiamava Impariamo insieme.

Il progetto Migrant Liter@cies non ha concluso tutte le possibilità di ricerca, ma ha provato – attraverso una pratica situata, concreta, in inter-azione, a osservare e capire cosa accadeva integrando il digitale dei tradizionali percorsi di alfabetizzazione ai migranti. Ha cercato di introdurre modalità nuove, per attività e percorsi, proponendosi come base di partenza per tutti quelli che vorranno proseguire su questa strada. 


Per ragionare insieme, il progetto Migrant Liter@cies propone 3 webinar.

Il primo, giovedì 11 giugno alle 17.15, con la scrittrice Igiaba Scego per riflettere insieme sull’apprendimento della lingua come possibilità vitale e necessaria di narrare la propria storia e quella della comunità in cui si vive.


Con Federico Faloppa, saggista e docente all’Università di Reading, giovedì 18 giugno alle 17.45, sulle alfabetizzazioni necessarie per poter costruire un nuovo Noi, rispettoso e inclusivo.


L’ultimo, con Jonghwi Park, Programme Specialist ICT in Lifelong Learning  e Annapurna Ayyappan, Assistant Programme Specialist, UNESCO Lifelong Leaning Institute, in inglese, giovedì 25 giugno sempre alle 17.45: ICT for Literacy of migrants, refugees and internally displaced persons

L’iscrizione è gratuita, ma obbligatoria, attraverso questo modulo: https://forms.gle/oLMUFBDjLQjCeNVs9


Il progetto Migrant Liter@cies è sostenuto dal Programma Erasmus+ e realizzato da 9 partner in 8 paesi europei: Belgio, Estonia, Italia, Germania, Olanda, Polonia, Slovacchia e Spagna.

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