Lo spazio è una forma di educazione importante ma difficile da gestire. Gli spazi di atelier, gli spazi, le biblioteche scolastiche possono essere ripensati come luoghi che permettono l’esplorazione, l’installazione, il passaggio da un lavoro individuale ad uno collettivo; luoghi che valorizzano la creatività (guidata) dei docenti, che diventano aule temporanee in cui sperimentare, fare e disfare. Nella leggerezza del “temporaneo” che lascia sempre aperta la strada verso nuovi progetti; una nuova concezione dello spazio come insaturo, capace di diventare parte integrante della conoscenza e non solo muro in attesa di cartelloni.