L’attività laboratoriale proposta alle ragazze e ai ragazzi di Mare di Libri è nata nella cornice del progetto Europeo Play For Your Rights, che mira a prevenire e combattere le discriminazioni di genere e il linguaggio sessista tra adolescenti e pre-adolescenti. Avendo il privilegio di poter lavorare con ragazzi e ragazze appassionati di lettura, abbiamo ideato un percorso laboratoriale a partire dalla letteratura e dalle protagoniste dei libri preferiti da ragazzi e ragazze, per arrivare alla loro esperienza quotidiana: attraverso l’arte e il gioco abbiamo condiviso immaginari, pensieri, emozioni legati al femminile e al maschile, alle discriminazioni di genere e al linguaggio d’odio; al contempo abbiamo condiviso e immaginato parole nuove, per “dare potere” alle protagoniste dei libri e per imparare a contrastare le parole d’odio nella nostra esperienza quotidiana.  

La proposta ha coinvolto 10 ragazze/i dai 12 ai 14 anni, e si è articolate in 3 incontri così strutturati:

Nel primo incontro abbiamo lavorato sui personaggi letterari femminili preferiti dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo. In cerchio, ognuna/o ha raccontato la sua protagonista preferita attraverso la sua storia, un aneddoto particolare, alcune caratteristiche che la rendono speciale. In particolare, abbiamo fatto emergere le difficoltà che le protagoniste dei libri hanno incontrato durante lo sviluppo narrativo della storia, dovute proprio al fatto di essere ragazze/donne e di dover affrontare più ostacoli per poter affermare se stesse. Abbiamo immaginato le emozioni di questi personaggi e le parole che le hanno ferite e ostacolate: mettendo i nostri piedi nelle loro scarpe abbiamo provato a immaginare quali strategie, quali “parole di potere” potevamo regalare alle nostre protagoniste per poter superare le difficoltà.

Per ciascun personaggio, abbiamo pensato ad una immagine: un simbolo che le potesse rappresentare e una frase che le accompagnasse nel superare le difficoltà e/o le parole d’odio incontrate. Con cartoncino e forbici abbiamo provato a creare in piccolo l’immagine che avremmo poi trasporto a tempera su un poster più grande.

Durante l’intero processo di discussione e confronto, le ragazze e i ragazzi hanno condiviso i loro pensieri e le loro esperienze personali.

Il secondo incontro è stato dedicato alla parte creativa e artigianale: con i colori a tempera, ogni ragazza/o ha dipinto su un poster il simbolo e lo slogan scelto per il proprio personaggio preferito. Con la guida di una atelierista, abbiamo dato forma a immagini e parole che avevamo condiviso nel primo incontro. Ogni ragazza/o ha potuto creare in libertà l’immagine che aveva in mente: nel fare lento e creativo ampio spazio è stato dato all’emergere di emozioni e pensieri. Ogni ragazza/o ha avuto a disposizione tre colori: il rosso, il viola e il bianco, così da poter creare una immagine personale che potesse però andare a comporre un ritratto collettivo e armonico di tutte le protagoniste letterarie. I poster creati verranno utilizzati come scenografia per alcune attività del festival Mare di Libri.  Durante questa attività, a turno alcuni ragazzi/e hanno partecipato ad una attività di intervista in cui hanno raccontato i propri pensieri e le proprie emozioni.

Nel terzo incontro, grazie alle Carte Reazioni strategiche abbiamo provato a “giocare” con le situazioni di difficoltà e il linguaggio offensivo che spesso ragazzi e ragazze incontrano in questa fase di crescita, cercando di attivare insieme alcune strategie e parole nuove per controbattere alle discriminazioni e al discorso d’odio. Il lavoro di condivisione e discussione fatto nei primi due incontri, aveva già preparato il terreno e fatto emergere alcuni esempi di discriminazione ed hate speech presenti nella vita delle ragazze e dei ragazzi. Come in altri laboratori, il processo di immedesimazione con le situazioni e le emozioni è stato molto forte, così come il processo di riconoscimento di quello che succede e del perché succede. A tratti, più faticoso è stato trovare le parole e le strategie giuste per reagire, segno di una abitudine da coltivare e far fiorire e che il gioco stimola in maniera particolare. 

Anche in questo caso, alla fine dell’attività abbiamo fatto delle interviste in cui ragazzi e ragazze si sono raccontati. Tutte le interviste effettuate, insieme alle immagini del gioco e del laboratorio, verranno montate in un breve video-documentario.